Le nostre Chiese / Chiesa S.M. Costantinopoli

Chiesa S.M. Costantinopoli

La costruzione, iniziata nel XIX sec., è stata ultimata nel 1870 (come si evince dalla data riportata nel rosone del pavimento originario, traslato nella sagrestia durante i lavori di restauro del 1992).

La Chiesa consta di una unica navata con transetto e torre campanaria (ampliamento, quest’ultimo, dei primi anni trenta del ‘900). Il corpo di fabbrica principale si sviluppa su di una pianta a forma di croce latina, mentre la torre campanaria è definita da un parallelepipedo a pianta rettangolare, addossato all’originario corpo di fabbrica.
Tutte le coperture sono a volte estradossate, in muratura portante. La volta della navata, è protetta da un tetto in legno e tegole, a doppia falda che definisce anche il timpano della facciata principale.
L’altare in marmi policromi, databile fine 800’, è sormontato da un dipinto riportante l’effige della Vergine con Bambino sulla Costantinopoli in fiamme, inquadrata tra due santi a figura intera.

Il riscontro della datazione è dato dalla didascalia riportata in uno dei quattro affreschi (Evangelisti) delle vele che sostengono la cupola emisferica, in cui si legge “GASPARUS MONTESANTO, IUSSIT FIERI, A.D. 1868”.

La Chiesa consta di una unica navata con transetto e torre campanaria (ampliamento, quest’ultimo, dei primi anni trenta del ‘900). Il corpo di fabbrica principale si sviluppa su di una pianta a forma di croce latina, mentre la torre campanaria è definita da un parallelepipedo a pianta rettangolare, addossato all’originario corpo di fabbrica.
Tutte le coperture sono a volte estradossate, in muratura portante. La volta della navata, è protetta da un tetto in legno e tegole, a doppia falda che definisce anche il timpano della facciata principale.
L’altare in marmi policromi, databile fine 800’, è sormontato da un dipinto riportante l’effige della Vergine con Bambino sulla Costantinopoli in fiamme, inquadrata tra due santi a figura intera.

Il nubifragio del 1910 causò il crollo della navata principale (probabilmente meno lunga dell’attuale) e la distruzione di numerosi arredi sacri, oltre la dispersione della statua della Madonna con Bambino (venerata ancora oggi).

Dai detriti alluvionali fu estratta sia la statua della Madonna che del “Bambinello” (quest’ultimo trovato integro a poca distanza dalle rovine).

La ricostruzione avvenne negli anni successivi e fu terminata nel 1921 (come si evince dalla datazione nella volta della navata). 

Foto della Madonna (degli anni ’70) con il Bambino trafugato
Foto della Madonna (degli anni ’70) con il Bambino trafugato

La costruzione del campanile è databile tra il 1930 e il 1932 (data di un probabile intervento che ha visto anche la realizzazione dell’edicola in ceramica posta nella nicchia della facciata principale, sul portone d’ingresso).

Negli anni settanta furono realizzati i lavori di ampliamento dell’abside con la costruzione della mensa in marmo. Pertanto le balaustre in marmo bianco Carrara che reggevano l’originario cancelletto in ferro battuto, d’ingresso all’altare, furono spostate sui lati del costituito ampliamento dell’abside. (come si presenta attualmente).

Vennero inoltre trafugati il “Bambinello” ed altri arredi sacri (Calice e Pisside oltre una vecchia statua lignea raffigurante Sant’Aniello, in pessimo stato di conservazione).

Fra le opere che meritano una menzione speciale (oltre la già citata statua, la tela, gli affreschi della altre tre vele, a firma dell’artista Manzo) vi è un bassorilievo in marmo a sfondo di una fontana a parete che è posta all’interno della sagrestia ed un pannello maiolicato raffigurante la Vergine di Costantinopoli, nella nicchia che sovrasta il portone d’ingresso alla chiesa, datato 1932 e realizzato dalla ceramica vietrese “Pinto”.